PAROLA D’ORDINE: NON BUTTARE

Il 5 febbraio è stata la giornata nazionale per la prevenzione dello spreco alimentare. Siamo un po’ in ritardo dite? A dire il vero è stata una cosa voluta perché abbiamo pensato che sia importante parlare di spreco durante la giornata di sensibilizzazione, ma che lo sia ancora di più farsi portavoce di questo discorso ogni giorno. Oggi è ogni giorno!

La parola d’ordine quando si parla di spreco alimentare non può che essere “NON BUTTARE”: non buttare il cibo avanzato o parzialmente guastato o in prossimità di scadenza e dargli una seconda chance!

Impegnarsi a ridurre lo spreco di cibo ogni giorno è davvero importante soprattutto visti i numeri che girano attorno a questo argomento: l’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market, dopo uno studio basato sullo spreco percepito, riferisce che ogni settimana una famiglia italiana butta nella spazzatura una quantità di cibo pari a 4,91 euro (per un totale di circa 6,5 miliardi euro/anno)

La questione oltre ad essere economica è anche etica e a finire tra gli scarti sono soprattutto frutta e verdura fresche, latte, yogurt, pasta fresca, pane e prodotti non consumati entro la data di scadenza.

Per fortuna grazie alla crescente sensibilità sul tema i dati sono in netto miglioramento e 7 italiani su 10 confermano di fare attenzione agli sprechi domestici adottando strategie mirate, diventando giorno dopo giorno sempre più attenti ed esperti nella gestione di questo grande problema.


   

Visto che l’obiettivo è lo #sprecozero ecco cosa possiamo fare nel nostro piccolo.

ATTENZIONE ALLE SCADENZE

Chi si occupa di fare la spesa lo sa: guardare la data di scadenza è un passaggio fondamentale. Occorre solo fare attenzione a come la scadenza viene riportata.

Se la dicitura è “da consumarsi entro il” allora dovremo necessariamente rispettare i tempi e consumare il prodotto entro la data riportata, per evitare rischi per la salute. Di solito si tratta di prodotti freschi (yogurt, formaggi, affettati…): mettiamoli in bella vista nel frigo.

Se invece la dicitura è “da consumarsi preferibilmente entro il” allora significa che abbiamo un po’ più di margine di tempo per mangiare il prodotto. L’alimento oltre quella data non si deteriora ma perderà solo alcune caratteristiche di freschezza: consumiamolo tranquillamente!

In ogni caso facciamo sempre un “controllo qualità” con gli occhi e il naso: i nostri sensi funzionano molto bene!

 

SPESA “GUIDATA”

Entrare al supermercato per prendere una cosa e uscire con la borsa piena. Sarà capitato a tutti!

Spesso siamo costretti a fare la spesa di fretta, sfrecciando tra le corsie e mettendo nel carrello quello che “a memoria” ci sembra mancare e spesso ci troviamo con degli acquisti in più. Anche se molti già lo fanno, per evitare il surplus di acquisti sarebbe sempre meglio munirsi della famosa lista: durante la settimana possiamo annotare man mano ciò che ci manca e così avremo senza neanche accorgersene un prospetto di quello che realmente ci serve.

Con tutto scritto avremo meno probabilità di mettere nel carrello cose non necessarie, come ad esempio capita quando siamo affamati. Gli acquisti “di pancia” sono pericolosi ecco perché l’altro consiglio è quello di affrontare il momento spesa con lo stomaco pieno.

C’è ancora una cosa che potrebbe insidiare anche la miglior lista della spesa: le offerte. Se si tratta di promozioni su prodotti a lunga scadenza tipo caffè, olio, aceto nessun problema, ma se si tratta di prodotti freschi (carne, pesce, frutta, verdura..) pensiamo a come gestirli: metterli direttamente nel freezer o cucinarli e poi surgelarli potrebbero essere delle idee.

 

CONSERVA BENE E SPRECHI MENO

La buona conservazione dei cibi è fondamentale per evitare lo spreco.

Nel frigorifero ogni alimento ha un posto dedicato in base alla temperatura di conservazione e quando sistemiamo la spesa controlliamo sempre le date di scadenza di quello che c’è già all’interno mettendo in prima linea quello che sta per scadere.

La frutta e la verdura sono molto delicate: se le mettiamo nel frigorifero sistemiamole negli appositi cassetti cercando di non pressarle eccessivamente: basta una piccola ammaccatura per farle guastare più in fretta; se invece le mettiamo fuori dal frigo cerchiamo un luogo fresco e asciutto e controlliamole spesso.

I prodotti inscatolati e confezionati richiedono meno cura, ma una disposizione ordinata ci aiuterà ad avere un’idea più chiara delle nostre scorte e ci faciliterà il controllo delle scadenze.

LA CUCINA DEGLI AVANZI

Era un classico delle nonne quello di dare nuova vita ai piatti del giorno prima, ma è di sicuro un’eredità da non perdere e che molti già seguono.

Sono avanzate delle verdure dal giorno prima? Ottimo ingrediente per una frittata o una torta salata. E la carne? Diventerà una polpetta. Con gli avanzi la fantasia non ha limiti e spesso il risultato è sorprendente, ancora migliore del piatto originale e soprattutto si è evitato lo spreco.

La frutta e la verdura ammaccata si possono trattare allo stesso modo. Una volta eliminata la parte guasta spesso ciò che rimane è in ottimo stato e può essere usato per cucinare qualcosa di sfizioso.

Abbiamo cucinato del cibo in più e non abbiamo la possibilità di consumarlo? Teniamo in casa dei contenitori adatti al freezer e congeliamolo. Potrebbe diventare un ottimo salva-cena

E il pane vecchio? Ci sono interi libri dedicati al recupero del pane! Ecco cosa potrebbe diventare: crostini, polpette, canederli, pane grattugiato e perché no, una torta.

NON LASCIAMO NIENTE AL RISTORANTE

Lo spreco nell’ambito della ristorazione è spesso molto elevato: oltre agli sprechi della cucina si aggiungono anche gli avanzi dei nostri piatti. Perché invece non li portiamo a casa con la doggy bag? Molti non lo fanno per una sorta di imbarazzo, ma a dire il vero si tratta di una buona azione e di una dimostrazione del fatto di avere a cuore una questione importante come lo spreco alimentare.

Lo stesso vale per le bevande: perché lasciare sul tavolo una bottiglia di buon vino? Possiamo tranquillamente portarla a casa e utilizzarla per i pasti successivi.

Piccoli gesti che se diventano un’abitudine possono davvero fare la grande differenza!

Anche EMOTIFOOD si impegna a fare la differenza, e tu?

Emanuel Mian & Emanuela Russo
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